Presunta intesa restrittiva della concorrenza nelle gare Consip: l’Antitrust indaga.

È notizia degli ultimi giorni che l’AGCM, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti delle società Computer Gross S.p.A., Converge S.p.A., Italware S.r.l., e Zucchetti Informatica S.p.A. per l’accertamento di una intesa restrittiva della concorrenza ai sensi dell’art. 101 TFUE, attuata in occasione di alcune gare Consip per la fornitura di PC desktop per le Pubbliche Amministrazioni bandite negli anni 2015, 2016 e 2017.

Il procedimento, che dovrà concludersi entro il 31.7.2020, si origina da una segnalazione della Guardia di Finanza del 21.5.2018, che avrebbe evidenziato l’esistenza di un’intesa restrittiva della concorrenza tra le società segnalate al fine di concordare la presentazione delle offerte di gara e dunque ripartire tra di esse le commesse indette dalla centrale acquisti della P.A. italiana, Consip.

L’indagine della Guardia di Finanza muove dalle avvenute aggiudicazioni delle gare per la fornitura di personal computer desktop e dei servizi connessi e opzionali (edizioni nn. 14, 15 e 16) per gli anni 2015, 2016 e 2017, a favore di  Zucchetti Informatica S.p.A., Converge S.p.A. e Italware S.r.l. che, in seguito alla liquidazione della società Olidata S.p.A., sono state aggiudicate a Converge S.p.A., ad eccezione di uno aggiudicato a favore di Zucchetti.

L’esistenza di un accordo tra i principali vendor mondiali nel settore dei prodotti HW, i principali distributori nazionali wholesale e tra questi ultimi e i system integrator/reseller emergerebbe dalla chiara polarizzazione delle procedure di gara esaminate in capo a soli soggetti segnalati, resa ancor più evidente dalla liquidazione di Olidata S.p.A.. Nonostante la presenza di molteplici imprese operati nel medesimo settore e dunque concretamente capaci di formulare offerte competitive, nelle tre gare esaminate – per un totale di 10 lotti – si è registratoun numero molto limitato di partecipanti

Molteplici sono i rilievi sollevate dall’Autorità indipendente nel merito. In primo luogo non si può prescindere dal legame societario esistente all’epoca dei fatti tra Zucchetti S.p.A. e Italware: infatti,  quest’ultima deteneva una partecipazione societaria di Zucchetti S.p.A. pari al 25% delle partecipazioni societarie per gli anni  2015 – 2018, in seguito ceduta al Gruppo Zucchetti S.p.A.

Ed ancora, punto focale dell’istruttoria è l’alternanza registrata nell’aggiudicazione di ciascuna tipologia di lotto tra Converge S.p.A., Zucchetti S.p.A., Italware S.p.A. e Computer Gross S.p.A.: infatti, le imprese nel caso di aggiudicazione avrebbero presentato dei ribassi pari al 30%, mentre per i lotti omogenei, avrebbero presentato un ribasso del 9%, certo compatibile con l’intento di concorrere efficacemente all’aggiudicazione del lotto stesso. Così, parimenti sospetta è la circostanza che, nonostante i quattro rivenditor disponessero delle licenze HW e SW dei principali vendor mondiali, nelle procedure oggetto di istruttoria non è accaduto che un prodotto di un determinato brand, risultato poi aggiudicatario, non ha incontrato la concorrenza di un prodotto appartenente al medesimo brand ma da un diverso vendor.

(AGCM, Provvedimento, 25/7/2019, I833)