I pagamenti dei SAL nell’attuale situazione di emergenza, fra normativa nazionale e indicazioni regionali
Le sospensioni disposte dal DPCM del 22.3.2020, in attuazione delle misure di contenimento Governativo dell’epidemia di Covid-19, hanno riguardato anche l’esecuzione dei contratti pubblici, riguardanti attività non rientranti nel citato DPCM.
Appaiono evidenti le ricadute economiche di una tale situazione: le imprese si sono venute a trovare nell’impossibilità di svolgere la propria attività e conseguentemente ricevere i relativi pagamenti.
Tutto ciò appare ancor più grave nel caso dei pagamenti collegati al completamento di determinati SAL: molte imprese che stavano eseguendo i lavori, hanno dovuto immediatamente sospendere la propria attività in ragione delle misure di contenimento adottate a livello Governativo, trovandosi così nell’impossibilità di raggiungere quello stato di avanzamento, necessario per poter ricevere i collegati pagamenti: in altre parole, nello stato dell’attuale sospensione, si trovano a non poter percepire le somme relative ad attività effettivamente svolte solo perchè impossibilitati a raggiungere il SAL che avrebbe “sbloccato” i collegati pagamenti. Il tutto con le relative ricadute nei confronti, ad esempio, dei lavoratori o dei fornitori.
I provvedimenti adottati a livello Governativo nonché a livello Regionale partono dalla piena consapevolezza di questa situazione e si stanno muovendo nella direzione di anticipare il pagamento dell’attività effettivamente svolta: il tutto, al fine di non privare le imprese della liquidità, necessaria anche alla sola sopravvivenza in questo particolare momento.
In tale contesto, si inserisce innanzitutto il secondo comma dell’art. 91 del Decreto Cura Italia, il quale, integrando l’art. 35 del Codice dei contratti Pubblici, dispone che l’erogazione dell’anticipazione del 20% del valore del contratto di appalto da parte della Stazione Appaltante è “consentita anche nel caso di consegna in via d’urgenza, ai sensi dell’articolo 32, comma 8”. Tale norma dunque consente, in caso di consegna dei lavori in via d’urgenza, di accordare anticipazioni del prezzo in favore dell’appaltatore, al fine di garantire immediata liquidità alle imprese per poter velocizzare l’inizio della prestazione appaltata.
Per quanto riguarda le altre prestazioni, sospese in ragioni dei noti atti Governativi, alcune Regioni sono già intervenute con specifici provvedimenti e atti di indirizzo, invitando le stazioni appaltanti a procedere al pagamento a favore delle imprese dei lavori svolti, indipendentemente dall’effettivo raggiungimento delle soglie economiche previste nel contratto o nel Capitolato.
In questo contesto si inserisce la delibera della Regione Campania del 13.3.2020 n. 144, pubblicata sul BURL n. 49 del 23.3.2020: preso atto degli impatti negativi sulla gestione degli appalti conseguenti alle misure di contenimento dell’epidemia di Covid-19 e della crisi di liquidità degli operatori, la Regione si muove per dare attuazione al Decreto Cura Italia “attivando procedure semplificate che consentano di liquidare gli stati di avanzamento dei lavori, dei servizi e delle fornitore per garantire il massimo di efficacia dell’azione amministrativa”, al fine di procedere al “pagamento di Stati Avanzamento Lavori, di certificati di pagamento e di pagamenti, a richiesta degli aventi titolo, per gli importi maturati al momento della domanda, in deroga alle eventuali previsioni di limiti di importo contenuti nei decreti di ammissione a finanziamento e/o negli atti convenzionali;”
Sulla base dei medesimi presupposti, il Governatore della Regione Puglia, con nota del 23.3.2020, “auspica” a che “sia consentita a supporto degli operatori economici che hanno assunto obbligazioni giuridicamente vincolanti, l’emissione ai sensi dell’art. 113 bis del D.lgs n. 50/2016 di stati di avanzamento e dei certificati di pagamento e dei conseguenti pagamenti, a richiesta degli aventi titolo, per gli importi maturati al momento delle prestazione della domanda, in deroga alle eventuali previsione dei limiti di imposti previsti dal contratto e/o capitolato di appalto”.
Su questa stessa linea si muove anche la Regione Friuli Venezia Giulia, la quale con circolare del 27.3.2020 prot. n. 18024 della Direzione Centrale Infrastrutture e Territorio, fornisce una serie di indicazioni per il pagamento dei SAL relativi ai lavori eseguiti: a tal fine, offre un preciso quadro normativo ove si inseriscono tali indicazioni, fornendo altresì i modelli per procedere alle modifiche degli accordi contrattuali per eseguire i pagamenti in anticipo rispetto a quanto previsto nel contratto o nel capitolato.
Naturalmente, tali atti dovranno essere seguiti da specifici e puntuali provvedimenti per dare attuazione a queste importanti indicazioni arrivate dalle Regioni.
E’ prevedibile (o quantomeno auspicabile) che anche le altre Regioni seguano il solco segnato da Campania, Puglia e Friuli Venezia Giulia, venendo incontro agli operatori e alla crisi di liquidità in cui rischiano di incorrere in ragione della sospensione forzata dei lavori, adottando misure analoghe ed altrettanto efficaci.