Oblio: no alla cancellazione di un articolo dall’archivio online di un quotidiano

Per bilanciare la libertà di informazione e il diritto all’oblio, si può chiederne la deindicizzazione dai motori di ricerca.

L’articolo conserva però il suo valore di documento storico (già deindicizzato) e, come tale, deve rimanere accessibile nella sua integrità agli abbonati e a chi dovesse svolgere specifiche ricerche.

Così si è espresso il Garante della Privacy, in un provvedimento del 27 aprile 2021, rigettando un reclamo di un cittadino il quale richiedeva la cancellazione dei propri dati personali da un articolo pubblicato in estratto nell’archivio di un quotidiano nazionale online

Il ricorrente riteneva che l’articolo gli recasse pregiudizio e non fosse più attuale, dal momento che riguardava una vicenda giudiziaria risalente al 1998, senza riportarne i successivi sviluppi.

Nel frattempo, infatti, l’imputazione di appropriazione indebita aggravata a suo carico era stata dichiarata estinta per prescrizione dalla Suprema Corte di Cassazione.

L’uomo lamentava altresì che l’editore non avesse dato riscontro alla sua istanza per l’esercizio dei diritti.

Il garante, dunque, ha ritenuto infondata la richiesta di cancellazione, poiché l’articolo era consultabile liberamente nell’archivio solo in estratto, mentre integralmente solo per gli abbonati.

Ha, inoltre, considerato l’utilità sociale e il valore di documento storico dell’articolo oltre al fatto che questo fosse stato già deindicizzato dall’editore.

Inoltre la data di pubblicazione e la sua collocazione all’interno dell’archivio consentivano di contestualizzare la vicenda, per la quale, in ogni caso, il reclamante non aveva mai fornito documenti dei successivi sviluppi.

L’Autorità ha invece ordinato all’editore il pagamento di una sanzione di € 20.000,00 per non aver fornito comunque risposta all’interessato, come previsto dal Regolamento per la protezione dei dati personali.