Accreditamento: nuovi bandi anche se il fabbisogno regionale non cambia
Nel meccanismo dell’accreditamento istituzionale, l’analisi del fabbisogno – pur nella varietà delle discipline regionali – è centrale per una corretta programmazione e fissazione dei tetti di spesa.
Ma cosa accade nel caso che il fabbisogno regionale non subisca variazioni? Si tratta di una giustificazione sufficiente per la mancata indizione di nuovi bandi per l’accreditamento?
Di recente, il Consiglio di Stato ha precisato che il fabbisogno regionale può ben rivelarsi statico e potenzialmente restare immutato anche per lungo tempo. Pertanto, una mancata variazione di tale fabbisogno non potrebbe essere considerata di per sé una ragione sufficiente per “congelare” gli accreditamenti già concessi.
Infatti, afferma il Consiglio di Stato, la pubblicazione di nuovi bandi non può essere recessiva rispetto alla reiterata conferma dei soggetti già accreditati. Proprio un meccanismo come l’accreditamento, che si basa sulla sussidiarietà orizzontale tra soggetti erogatori del servizio pubblici e privati accreditati, non può sfuggire a meccanismi a tutela della concorrenzialità del sistema, come la verifica periodica degli operatori già accreditati.
Del resto, l’accreditamento attribuisce al suo titolare una posizione concorrenziale di vantaggio (“plusvalore”, secondo la sentenza) rispetto agli altri operatori privati. Reiterare il rinnovo dell’accreditamento senza indire nuove procedure determina il consolidamento di tale posizione, mentre una verifica, periodica e trasparente, dell’eventuale maggiore efficienza e qualità di altri soggetti che aspirino ad accreditarsi risponde anche all’esigenza che l’offerta sanitaria sia costantemente controllata, aggiornata e rinnovata.
Al contempo, un bando per nuovi accreditamenti non determinerebbe di per sé un aumento dei c.d. tetti di spesa, ma soltanto la verifica ed – eventualmente – la redistribuzione delle risorse già esistenti.
Insomma, secondo il Consiglio di Stato, una valutazione periodica che consenta di comparare chi è già accreditato e chi aspira ad esserlo risponde alla migliore e più efficiente allocazione delle risorse disponibili.