Sblocca cantieri: la proposta di “sospendere” per due anni il codice appalti.

Pare si tratti di una proposta di sospensione parziale, ossia utilizzeremmo solo alcune norme del d.lgs. 50/2016 non tutte.
Vediamo nel dettaglio cosa si propone:
– tornerebbero le linee guida ANAC e scomparirebbe il regolamento attuativo (di nuovo!?);
– sospeso il divieto di ricorrere ad affidamento congiunto;
– non sarebbe più obbligatorio scegliere i commissari di gara tra gli esperti albo ANAC;
– si liberalizza fino al 100% la possibilità di subappaltare – verrebbe sospeso infatti fino al 31.12.2020 il divieto di superare il 30%;
– sospeso fino al 2020 anche l’obbligo di indicare la terna dei subappaltatori.
 
Per il resto, stando all’emendamento proposto sullo sbloccacantieri dovremmo rifarci alle direttive comunitarie.
Tuttavia, per chi non avesse studiato diritto dell’Unione europea, è bene precisare/informare che le direttive comunitarie esprimono principi generali e necessitano di una disciplina di dettaglio, disciplina che il nostro Paese ha adottato con il d.lgs. 50/2016.
Ad avviso di chi scrive, sospendere, seppure parzialmente, il codice dei contratti pubblici rischia in realtà di disorientare gli operatori del settore.
Un po’ come accaduto con l’istituto delle riserve, la cui disciplina è ridotta ad un articolo di due righe del d.M. 49/2018, sembra che si voglia “deregolarizzare” un settore che invece non può prescindere da regole e punti fermi.