Micromobilità elettrica: firmato il decreto. Al via la sperimentazione su richiesta dei Comuni.
Al via la sperimentazione di hoverboard, segway, monopattini e monowheel
Come già anticipato (clicca qui per leggere la news), nella legge di bilancio 2019 (l. 30.12.2018, n. 145) è stato introdotto il comma 102, art. 1, che prevede che “al fine di sostenere la diffusione della micromobilità elettrica e promuovere l’utilizzo di mezzi di trasporto innovativi e sostenibili”, nelle città sia autorizzata la sperimentazione della circolazione su strada di “veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, quali segway, hoverboard e monopattini”.
La norma richiedeva l’adozione di un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per definire le modalità di attuazione e gli strumenti operativi della sperimentazione.
Il decreto ministeriale sulla Micromobilità elettrica – tanto atteso – è stato firmato in data 4 giugno 2019 e specifica nel dettaglio sia le caratteristiche dei mezzi che delle aree e strade oggetto della sperimentazione.
Decreto sulla micromobilità: cosa prevede?
La sperimentazione potrà prendere avvio quest’estate e consentirà la circolazione in città dei mezzi non previsti dal Codice della strada e dunque fino ad oggi vietati.
Si stabilisce che monopattini elettrici, hoverboard, segway e monowheel potranno circolare in ambito urbano, previa delibera comunale, su aree pedonali, percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili in sede propria e su corsia riservata, zone a 30 Km/h e strade con limite di velocità di 30 km/h.
Per avviare la sperimentazione, le singole città dovranno farne richiesta entro un anno dall’entrata in vigore del regolamento del Mit, e potrà durare minimo un anno e massimo due anni.
Il decreto stabilisce che i monowheel e gli hoverboard sono ammessi solo nelle aree pedonali e a velocità inferiori a 6 km/h.
Nelle aree pedonali potranno circolare anche i segway ed i monopattini ma sempre entro i 6 km/h. Questi ultimi saranno ammessi anche su percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili in sede propria e zone a 30 km/h e strade con limite di velocità di 30 km/h, a velocità non superiore a 20 km/h. Tutti i mezzi devono essere dotati di regolatore di velocità configurabile in funzione dei limiti di velocità previsti.
Il decreto specifica anche le caratteristiche tecniche che i veicoli devono possedere per essere ammessi alla sperimentazione. I comuni che intendano avviare la sperimentazione devono prevedere una “campagna di informazione della sperimentazione in atto nel proprio territorio in corrispondenza di infrastrutture di trasporto, ricadenti nel proprio centro abitato, destinate allo scambio modale quali porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, autostazioni”.
In corrispondenza dell’inizio del centro abitato, i Comuni che avviano la sperimentazione dovranno installare il segnale sperimentale che indica le zone in cui possono circolare i mezzi oggetto della sperimentazione.
Decreto sulla micromobilità: e-scooter sharing
I Comuni che istituiscono o affidano servizi di noleggio dei dispositivi in condivisione – e-scooter sharing – devono provvedere a definire aree per la sosta dei dispositivi, in particolare nei punti di scambio più elevato, per garantire una fruizione più funzionale dei dispositivi ed evitare l’intralcio di marciapiedi e aree pedonali con dispositivi abbandonati in posizioni non consentite e non sicure per i pedoni. Gli stessi Comuni prevedono, nella istituzione o nell’affidamento del servizio di noleggio, l’obbligo di coperture assicurative per l’espletamento del servizio stesso.