Il soccorso istruttorio nelle gare telematiche

Un’impresa partecipa a una gara telematica e viene esclusa a causa del mancato caricamento sul sistema della documentazione di gara, compresa la domanda di partecipazione.

L’esclusa ricorre al Tar lamentando il mancato esercizio del soccorso istruttorio da parte della PA e sostiene che il caricamento dell’hash equivarrebbe al caricamento del documento digitale.

Ad avviso del Consiglio di Stato, il codice “hash” non equivale al documento, poiché esso esprime l’impronta di un atto digitale che non è stato introdotto nel sistema.

Con riferimento al soccorso istruttorio, questo non può essere utilizzato per sopperire a dichiarazioni radicalmente mancanti ma soltanto per chiarire o completare dichiarazioni o documenti già comunque acquisiti agli atti di gara.

Nel caso in questione, non risulta caricata nel sistema la domanda di partecipazione, che integra un elemento essenziale dell’offerta, in relazione al quale, non può essere esercitato il soccorso istruttorio.

(Tar Lombardia Milano, Sez. IV, 22/12/2017, n. 2475)


Varianti al progetto di gara: esclusione

Un’impresa si aggiudica l’appalto per la realizzazione, previa ristrutturazione, di un edificio dell’Università degli Studi di Palermo - criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

Ricorre al Tar la seconda classificata affermando che l’offerta dell’aggiudicataria era da escludersi.

Premette il Collegio che, in applicazione delle regole previste dall’art. 1362 e ss. c.c., il bando deve essere interpretato in senso letterale laddove non ammette varianti al progetto posto a base di gara.

La SA aveva infatti previsto la collocazione degli impianti (climatizzazione ecc.) sul lastrico solare di copertura, previa demolizione del volume/lucernario esistente e l’inserimento di lucernari a cupola, mentre l’aggiudicataria aveva proposto, tra le altre cose, la creazione di un nuovo vano interrato ove collocare il complesso degli apparati tecnologici.

Ad avviso del Tar, la realizzazione ex novo di un corpo interrato di consistente volumetria, ancorché destinato alla allocazione degli impianti tecnici, non puà qualificarsi come semplice miglioria poiché costituisce una effettiva variante al progetto esecutivo posto a base di gara.

Deve, dunque, ritenersi illegittima, per violazione della lex specialis, l’aggiudicazione all’impresa che ha presentano un progetto recante una variante effettiva al progetto.

(Tar Sicilia Palermo, Sez. I, 20/12/2017, n. 2942)


Lesione dei diritti partecipativi nell'esproprio

I proprietari dell’immobile sul quale insiste il progetto di realizzazione  di un metanodotto impugnano il decreto di apposizione del vincolo di esproprio per far valere la sua illegittimità in ragione della violazione del principio di democrazia partecipativa.

In particolare, sostengono di non avere ricevuto alcuna comunicazione, ai fini della partecipazione, dell’avvio del procedimento finalizzato all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e alla dichiarazione della pubblica utilità.

Il TAR accoglie il ricorso. L’avviso di avvio del procedimento pubblicato sull'albo pretorio online del Comune non indicava infatti i nominativi dei ricorrenti, proprietari del terreno dal 2011, ma, erroneamente, gli intestatari catastali precedenti, defunti.

Tale errore denoterebbe una palese carenza di istruttoria dell’Amministrazione imputabile a una superficiale istruzione del procedimento, immediatamente lesiva dei diritti partecipativi dei destinatari del provvedimento finale di natura sostanzialmente ablativa, con conseguente illegittima compressione del loro diritto di proprietà.

(Tar Campania Napoli, Sez. V, 13/09/2017, n. 4360)


Accesso agli atti e democrazia partecipativa

Un’impresa abilitata al trasporto di persone chiede al Comune il nulla osta al’utilizzo di uno stallo fermata nei pressi della Stazione ferroviaria.

Il Comune rigetta e informa dell’intenzione di realizzare una nuova area per la fermata di servizi di linea. L’impresa chiede di accedere a tali atti e l’accesso viene negato.

L’impresa ricorre al TAR per violazione del principio della democrazia partecipativa.

Il Tar accoglie il ricorso e afferma che, sotto il profilo soggettivo, l’impresa è legittimata da posizione qualificata e che l’accesso agli atti all’impresa è tesa a garantirle la possibilità di disporre le difese opportune per tutelare la sua sfera giuridica.

(Tar Lazio Roma, Sez. II bis, 29/11/2017, n. 11821)


TopLegal parla di noi

Ecco cosa dice TopLegal:

"Nasce Legal Team, studio fondato da cinque amministrativisti che, dopo le rispettive esperienze in studi di rilevanza nazionale, hanno deciso di unire le forze in una nuova realtà indipendente.

Francesca Romana Correnti proveniente da Slcg - Calabresi Guadalupi e che, dal 2010 al 2014, ha fatto parte di Gianni Origoni Grippo Cappelli.  Proveniente, come Correnti, da Slcg anche Andrea Di Leo che precedentemente ha operato per circa sei anni in AdLaw.

E ancora, Aurora Donato, con esperienza, tra gli altri, anche in Satta RomanoRosamaria Berloco, che dal 2010 al 2015 ha operato in Stajano Garella e successivamente in Malinconico e Cam, e infine, Pietro Falcicchio che in passato ha fatto parte di Borioni Parise Tognozzi

Con sede a Roma, lo studio opererà a partire dalle tradizionali aree del diritto pubblico e amministrativo, puntando anche a offrire anche servizi legali rivolti al mondo dell’innovazione. 

Si tratta solo dell'ultimo movimento nel settore amministrativo, in un 2017 caratterizzato dalla nascita di nuove realtà e creazioni di dipartimenti ex-novo".

 


Tempestività delle riserve nell'appalto pubblico

Un’impresa cita in giudizio il Comune per vedersi riconosciute le riserve iscritte in relazione ai lavori eseguiti in forza di contratto per la realizzazione di un ramale di smaltimento delle acque bianche.

A lavori iniziati, veniva emesso il 1’ SAL con il relativo certificato di pagamento.

Tra questo e il 2’ SAL, la DL sospendeva i lavori per l’impossibilità della prosecuzione sino all’assestamento del fondo stradale e in attesa della redazione di una perizia di variante.

Entrambi i SAL e il verbale di sospensione dei lavori venivano sottoscritti dall’impresa senza apporre riserve.

L’impresa sottoscriveva con riserva il verbale di ultimazione dei lavori unitamente al registro di contabilità e allo stato finale dei lavori per poi esplicitarle sul Registro di contabilità.

Ad avviso del Tribunale, l’impresa è decaduta dalla possibilità di chiedere il ristoro poiché la maggior parte delle riserve non sono tempestive; non risultano, infatti, essere iscritte sul primo atto dell’appalto idoneo a riceverle, successivo all’insorgenza del fatto pregiudizievole.

Tutte le lavorazioni, infatti, sono state ultimate al momento del 2’ SAL e le riserve avrebbero dovute essere apposte, dunque, su quest’ultimo documento; quanto alla illegittima sospensione, l’impresa avrebbe dovuto dolersi di tale illegittimità già sul verbale di sospensione.

(Trib. Trento, 15/06/2017, n. 627)


Oggi siamo su legalcommunity.it

Ecco cosa dicono di noi:

"Cinque giovani avvocati, cresciuti in importanti law firm e boutique, si sono uniti per creare un nuovo concetto di studio legale.

Un progetto professionale che parte da Francesca Romana Correnti (ex Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners), Aurora Donato (ex Satta Romano & Associati), Andrea Di Leo (ex ADLaw Avvocati Amministrativisti), Rosamaria Berloco (ex Stajano, Garella & Associati) e Pietro Falcicchio (ex Borioni-Parise-Tognozzi).

Con sede a Roma, a partire dalle tradizionali aree del diritto pubblico e amministrativo, Legal Team si propone di offrire anche servizi legali rivolti al mondo dell’innovazione".

http://www.legalcommunity.it/nasce-legal-team-giovane-studio-di-amministrativisti

 

 


Antitrust: l’equo compenso causa la restrizione della concorrenza

L'AGCM guarda con preoccupazione alle misure relative all’introduzione di un “equo compenso” per tutte le professioni, presenti nell’attuale testo del d.l. 148/2017 e nel DDL AC 4741 di conversione dello stesso.

Ad avviso dell'Antitrust, l’equo compenso «in quanto idoneo a reintrodurre un sistema di tariffe minime, peraltro esteso all'intero settore dei servizi professionali, non risponde ai principi di proporzionalità concorrenziale» e si pone «in stridente controtendenza con i processi di liberalizzazione» che hanno riguardato anche «il settore delle professioni regolamentate».

Secondo i consolidati principi antitrust nazionali e comunitari, infatti, le tariffe professionali fisse e minime costituiscono una grave restrizione della concorrenza, in quanto impediscono ai professionisti di adottare comportamenti economici indipendenti e, quindi, di utilizzare il più importante strumento concorrenziale, ossia il prezzo della prestazione

(AGCM, Bollettino 27/11/2017, n. 45)


Annullamento dell’aggiudicazione: la responsabilità è da “contatto sociale qualificato”

Si torna a disquisire di responsabilità da “contatto sociale qualificato” nel settore degli appalti pubblici. La questione ha un certo che di curioso, se non altro per il fatto che, nell’immaginario collettivo della maggior parte degli studiosi di diritto, l’istituto in questione porta inevitabilmente a pensare al rapporto che si instaura tra paziente e medico sul quale grava, a prescindere dall'esistenza di un contratto, un obbligo di cura che tende alla tutela del diritto alla salute.

Dalla responsabilità medica alla responsabilità dell’Amministrazione nei confronti del contraente di un contratto di appalto divenuto inefficace a seguito dell’annullamento dell’aggiudicazione, il passo è breve.

Continua a leggere il commento dell’Avv. Rosamaria Berloco sulla rivista Italiappalti.


Carenze progettuali e perdita dei finanziamenti

Viene revocata l’aggiudicazione di un appalto di lavori per ragioni di interesse pubblico (criticità progettuale e perdita finanziamenti a causa della mancata conclusione del procedimento di gara entro un certo termine).

L’impresa avanza domanda risarcitoria per il comportamento illecito tenuto dalla P.A. nella conduzione del procedimento di gara, lesivo di posizioni di diritto soggettivo.

Ad avviso del Consiglio di Stato, anche in caso di revoca legittima degli atti di aggiudicazione di gara per sopravvenuta indisponibilità di risorse finanziarie può sussistere la responsabilità precontrattuale della SA che abbia tenuto un comportamento contrario ai canoni di buona fede e correttezza, mal gestendo tempi e organizzazione della gara, perdendo colpevolmente i finanziamenti pubblici indispensabili per l’attuazione dei lavori ed essendo costretta a revocare gli atti di gara.

(Cons. St., Sez. V, 6/11/2017, n. 5091)